Nato a Claremont in California, Ben Harper cresce immerso nella musica. I nonni materni sono proprietari di un negozio di strumenti e Ben comincia a suonare da piccolissimo, specializzandosi nella lap steel guitar, quella chitarra hawaiana che renderà il suo stile unico.
Ma l'influenza familiare non si traduce solo in armonie e fraseggi. Le origini del padre sono afroamericane e indiane, quella della madre russe ed ebree: un vero meltin' pot culturale che spingerà l'artista ad affrontare spesso tematiche sociali nei propri brani, in particolare legate alle discriminazioni razziali e alle ingiustizie sui più deboli.
DAGLI ESORDI A DIAMONDS ON THE INSIDE
Esordisce appena ventitreenne nel 1992, con l'album
"Pleasure and Pain" che riscuote un discreto successo. Va ancora meglio col secondo lavoro,
"Welcome to the cruel world" e, soprattutto, con
"Fight for your mind" del 1995. Ricco di brani potenti, fra cui
"Oppression" e
"Excuse me Mr.", si caratterizza per l'aperto impegno politico dei testi.
Il sound di Ben Harper diventa ancora più solido e personale, fatto di
influenze blues, reggae e rock ed impreziosito da una
chitarra slide sempre protagonista. Caratteristiche che si ritrovano amplificate negli album successivi,
"The will to live" del '97 e
"Burn to shine" del '99.
Dopo l'ispiratissimo
"Live from Mars" del 2001, è il turno di
"Diamonds on the inside". Corre l'anno 2003 e l'album rappresenta la
consacrazione di pubblico per l'artista che raggiunge la vetta delle charts in mezzo Mondo, Italia compresa. Contenuti all'interno, troviamo brani dal grande impatto, come
"With my own two hands" ed il singolo omonimo.
GLI ALBUM SUCCESSIVI E LA RACCOLTA BY MY SIDE
Sulla scia di
"Diamonds on the inside", anche gli album seguenti ottengono ottimi riscontri di pubblico e critica. Tanto che, fra il 2004 ed il 2007, ben 3 lavori raggiungono la prima posizione della classifica italiana:
"There will be a light",
"Both sides of the gun" e
"Lifeline".
Il 2012 è un anno di bilanci e, a coronamento dei primi 20 anni di carriera, esce la raccolta
"By my side".
Progetto discografico atipico, non contiene i brani di maggior successo dell'artista ma quelli a cui è più legato. E non a caso, si tratta anche dei pezzi più amati dal suo pubblico.
IL RITORNO ALLE RADICI CON GET UP
Le influenze blues per Ben Harper hanno avuto sempre un ruolo di primo piano. E
"Get up" è una dedica sincera alle proprie radici musicali. Accompagnato all'armonica a bocca da
Charlie Musselwhite, l'album percorre i sentieri del roots blues con passione e tecnica.
Dopo
"Childood home", album scritto a 4 mani con la madre, si ripete la fortunata collaborazione con Musselwhite in
"No mercy in this land" del 2018, ultimo lavoro dell'artista californiano. A supporto dell'album viene organizzata una tournée internazionale che lo vedrà esibirsi anche in Italia, nel suggestivo scenario dell'
Auditorium Parco della Musica di Roma.