Nati nel 1995, i Verdena sono una band che hanno fatto la storia, veri innovatori nel panorama dell’alternative-rock italiano. Il gruppo è formato ad Alberto Ferrari, voce e chitarra, da suo fratello Luca alla batteria, e da Roberta Sammarelli al basso.
VALVONAUTA: VERDENA
Nel 1999 i Verdena pubblicano il loro album d’esordio, “Verdena”, per l’etichetta Black out/Universal. La produzione dell’album è affidata a Giorgio Canali, chitarrista di CCCP Fedeli alla linea, CSI e PGR. L’album è un successo e garantisce al trio l’ingresso nel firmamento dell’alternative-rock italiano. Il video del primo singolo estratto “Valvonauta”, girato da Francesco Fei, imperversa su MTV e conquista il favore di pubblico e critica, diventando un cult. L’album vende più di quarantamila copie e vale alla band il Premio PIM di Repubblica come "Miglior gruppo rivelazione del 1999".
Inizia per i Verdena un periodo di live. Suonano con i Marlene Kunz, al God’s of Metal e all’Heineken Jammin’ Festival. Nel giugno del 2001 esce l’EP “Spaceman”, che anticipa l’uscita del secondo album: “Solo un grande sasso”, registrato nello studio di Mauro Pagani, con la produzione di Manuel Agnelli.
I VERDENA ANCHE IN EUROPA
Conclusa la promozione dell’album in tutta Italia e in due festival olandesi, escono nel 2003 tre cover storiche, realizzate sempre al fianco di Manuel Agnelli. Sono “Search & Destroy”, “Tv Eye” degli Stooges, e “Across the universe” dei The Beatles. I Verdena iniziano in questo periodo a registrare anche il terzo album, che uscirà a gennaio del 2004 con il titolo “Il suicidio dei Samurai”: un successo nazionale che riesce a conquistare anche l’estero, e viene pubblicato in Svizzera, Austria, Germania e Francia, per la prestigiosa etichetta Barclay.
Prodotto da Alberto Ferrari e Ian Cooper, l’album ha un sapore internazionale, rock, nostalgico dei primi grunge. Sound che si ritrovano, ancora più duri e quasi psichedelici, in “Requiem”, pubblicato nel 2007 anche in Germania, Svizzera, Austria, Francia e Spagna. Nello stesso anno i Verdena pubblicano anche l’EP “Caños”, che segna una svolta verso le sonorità elettroniche.
“WOW” ED “EDKANDENZ”: GLI ANNI DIECI
Nel gennaio del 2011 esce il quinto album, “Wow”, considerato un disco di culto dalla critica di genere. Tra ballad e chitarre distorte, infiltrazioni d’archi e di una chitarra acustica spagnoleggiante, i Verdena con “Wow” vanno all-in. È un progetto ambizioso che alterna rock lisergico e stoner più sfrenati, in cui il trio dimostra una capacità musicale riservata a pochi. Il pianoforte di Alberto, la batteria di Luca e le linee di basso di Roberta, sono quelle di tre musicisti che non hanno paura di incrociare stili e generi diversi per esprimere la propria visione creativa e andare verso qualcosa di nuovo.
Il live di “Wow” va sold out in poco tempo e arriva fino ai palchi di Budapest. Viene premiato come “Miglior tour rock” dal Keepon 100% live 2011, mentre l’album viene certificato Disco d’Oro e supera le 30mila copie vendute. Nello stesso anno, esce la raccolta “Verdena – 7EP limited edition”, che contiene gli EP pubblicati tra il 1999 e il 2007.
Dopo tre anni di attesa, tutto è pronto per i due volumi di “Endkadenz”. Dal primo volume vengono estratte nell’ordine “Un po’ esageri”, “Contro la ragione” e “Nevischio”. La seconda parte dell’album, “Endkadenz Vol. 2” esce nel 2015, lanciato dai singoli “Colle immane” e “Identikit”.
Per tutto il 2015 e 2016 la band è impegnata nel tour di presentazione dell’ultimo lavoro, che tocca ogni palco, dai piccoli club alle città europee (Barcellona, Parigi, Colonia, Londra, Monaco, Lussemburgo, Berlino e Amburgo).
Nel gennaio del 2022, viene pubblicato l’album “America Latina. Music inspired by the Film”: una raccolta di brani strumentali composti e orchestrati per la colonna sonora dell’omonimo film dei fratelli D’Innocenzo, e che vale alla band una candidatura ai David di Donatello 2022, nella categoria “Miglior Colonna Sonora”.