La musica dei Queen negli anni ’70 era una fusione perfetta tra lo sfarzo del prog rock e dell’heavy metal, e i toni comici di un varietà, sonorità che hanno fatto la storia della musica.
LA NASCITA DI UNA LEGGENDA
I Queen sono nati come Smile, una band hard rock psichedelico alla quale si unirono il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor nel 1967. Il cantante degli Smile era Tim Staffell che abbandonò la band nel 1971; May e Taylor ingaggiarono il giovane Freddie Mercury ex cantante dei Wreckage e, a distanza di pochi mesi, si unì a loro anche il bassista John Deacon. Dopo due anni di prove e piccoli concerti, nel 1973 pubblicarono l’album di debutto: “Queen”, un disco straight metal che non raccolse molti consensi.
L’anno successivo uscì “Queen II”, lanciato da una performance del brano “Seven Seas of Thye” a Top of the Pop. Il pezzo entrò nella Top Ten britannica, portando “Queen II” direttamente al quinto posto in classifica. I Queen partirono per il loro primo tour americano come gruppo spalla dei Mott the Hoople, conquistando anche il pubblico statunitense. Dopo “Killer Queen” arrivata al numero 2 della classifica UK nel 1974, era tutto pronto per “A night at the Opera” nel 1975, il disco rock più costoso mai realizzato fino a quel momento. Ci vollero tre settimane solo per registrare “Bohemian Rhapsody”, la canzone simbolo, che sintetizza al massimo i toni umoristici quasi kitsch e gli arrangiamenti pseudo-classici caratteristici della band.
Il singolo ha passato nove settimane al numero 1 in Inghilterra, e l’album ha ottenuto lo stesso successo anche negli USA, diventando Disco di Platino.
SULLA CRESTA DELL’ONDA
Per i successivi cinque anni i Queen rimasero in cima alle classifiche, collezionando dischi d’Oro e di Platino. Nell’estate del 1976 si esibirono ad Hyde Park, a Londra, facendo registrare un record di presenze, e a pochi mesi pubblicarono “Somebody to Love”. Seguito dall’album “A day at Races”.
“We are the Champions”, “We will Rock you”, furono due dei pezzi che accompagnarono i Queen all’apice della popolarità fino agli anni 80. Nel 1980 uscì “The Game”, che conteneva “Crazy Little Thing Called Love” e “Another One Bites the Dust”, e che arrivò al primo posto in classifica negli Stati Uniti.
Grazie al duetto del 1981 con David Bowie in “Under Pressure”, i Queen si apprestavano a inserirsi nell’ondata new wave. Cambiando publisher, iniziarono a visitare altre terre come America Latina, Asia e Africa, solitamente ignorate dagli altri gruppi rock. Dopo la storica esibizione al Live Aid, nel 1985, la popolarità dei Queen iniziò a calare negli Stati Uniti ma restò massima in Europa e Sud America.
Solo con il disco “Innuendo” i Queen riuscirono a riconquistare gli States nel 1991, anno in cui Freddie Mercury morì di AIDS.
DOPO FREDDY MERCURY: I QUEEN OGGI
Nel 1992 i Queen tennero un concerto commemorativo a Wembley, trasmesso a un pubblico di oltre un miliardo di persone, con artisti ospiti come David Bowie, Elton John, Annie Lennox, Def Leppard e Guns N 'Roses. Nel 1994, partendo dalle tracce vocali che Mercury aveva registrato in punto di morte, i Queen pubblicarono “Made in Heaven”.
Adam Lambert è dal 2009 il nuovo cantante dei Queen e nello stesso anno la band è passata al gruppo Universal Records, con la quale pubblica “Queen Forever” nel 2014, ed “A Nigh at the Odeon” nel 2015, un album live d’archivio risalente a una performance di Natale del 1975.
Nel 2018 i Queen hanno collaborato alla colonna sonora di Bohemian Rhapsody, film premiato agli Oscar che racconta la loro storia. Nell’ottobre del 2020 è uscita una raccolta di concerti con Adam Lambert: “Live Around the World”.