Eduardo De Crescenzo

Essenze Jazz - Eduardo De Crescenzo
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BIOGRAFIA
BIOGRAFIA Eduardo De Crescenzo

Nasce a Napoli nel 1951 in un quartiere popolare, “la Ferrovia”, di cui ci racconterà molto nelle sue canzoni. L’incontro di Eduardo con la musica arriva precocissimo: a tre anni riceve in dono la sua prima fisarmonica e subito la suona “a orecchio”. A cinque anni debutta come fisarmonicista al Teatro Argentina di Roma e già inizia gli studi di musica classica. Nel 1981 debutta al Festival di Sanremo e si impone alle grandi masse con Ancora che in pochi giorni si trasforma in un successo internazionale e gli regala la fama. Con milioni di copie vendute è ancora oggi un evergreen amato e suonato in tutto il mondo. In un percorso di serietà e coerenza non ha mai dato voce a scadenze contrattuali prive di una reale ispirazione, non ha mai assoggettato al mercato del consumo facile la sua libertà espressiva. Elabora progressivamente uno stile personalissimo che nel tempo è diventato inconfondibile. Cantante, interprete, musicista e fisarmonicista raffinato, arrangiatore e produttore artistico di se stesso. Nelle sue canzoni si riconoscono le mille sfumature della sua formazione artistica e umana: gli studi di musica classica, la musica americana che ha influenzato i suoi primi dischi, il Mediterraneo percepito dalla sua terra, il melos greco, le esplosioni ritmiche o la concezione jazzistica con cui fa suonare la voce. Ci racconta le ansie dei tempi moderni, la lotta quotidiana per afferrare la vita ma anche le passioni, le emozioni umanissime che sono in ognuno di noi e che la sua voce riesce a materializzare con sorprendente naturalezza. Arriva ai suoi concerti sbucando quasi dal nulla, avvolto da un alone di mistero che si protrae nota dopo nota, dove tutto sembra al servizio delle emozioni e della musica. È qui che Eduardo trascina e ammalia. La canzone diviene solo un canovaccio che Eduardo apre, chiude, strappa o ricuce all’occorrenza. La voce, ora libera e potente, ora strumento tra gli strumenti ruba note e sfumature a ogni genere musicale pur di restituire emozione. La fisarmonica respira e prepara o si sostituisce al cantante rubandogli la melodia. Eduardo è un’emozione che si compone di tecnica, virtù e sentimento. Inutile tentare di scinderla. È il palcoscenico il luogo ideale per conoscerlo, perché si fonde con lui e lo restituisce carico di risposte. Ci spiega quel suo camminare silenzioso e distante dalle consuetudini dello star system. Ci spiega la sua napoletanità così lontana dai clichè istituzionalizzati. Eppure ogni nota della sua musica è un frammento delle mille vite vissute della sua città.
De Crescenzo è un personaggio dai tratti comunicativi inconsueti, atipici. I suoi sono appuntamenti non cadenzati, a volte inaspettati, a volte dopo lunghi periodi di assenza dalla scena. Ad ogni rientro però un pubblico di nuova generazione accompagna i fedelissimi di sempre, coloro che ormai da trent’anni non si lasciano sfuggire nessuna delle sue centellinate apparizioni. La sua assenza fisica sembra aumentare la trepida attesa del suo rientro, ogni volta più suggestivo; protetto da un velo di rispetto e di credito che non subisce scadenze. Difficile capire da dove passi la forza mediatica e comunicativa che lo lega al suo pubblico. A volte, trovandosi immersi nella folla dei suoi concerti sembra quasi che ci sia stato un appuntamento segreto! Chi ha vissuto l’esperienza di un suo concerto sa quanto può essere difficile spiegare “qualcosa” che Eduardo ci rimanda con tanta disinvolta eleganza. “Qualcosa” di magico che lo porta con naturalezza ad attraversare i tempi e le mode, a superare le consuete divisioni generazionali, le barriere culturali. “Qualcosa” che sfugge al normale controllo del prodotto commerciale e forse è proprio qui la risposta: Eduardo non è un prodotto. È un artista. Semplicemente.


(Foto di Paola Tufo)